Il Declino dei Call Center Inbound: Un Cambiamento Necessario

Il Declino dei Call Center Inbound: Un Cambiamento Necessario

Il Declino dei Call Center Inbound

Un tempo, i call center inbound erano sinonimo di Almaviva, Assist, Teleperformance, Visiant, E-Care, le principali aziende italiane di servizi in outsourcing. Grandi marchi come Vodafone, Wind, Telecom, Apple optavano per la delocalizzazione verso destinazioni come Albania e Romania per ridurre i costi di gestione. Nonostante flashmob e manifestazioni, il contratto nazionale delle TLC è stato modificato, oltrepassando la questione delle delocalizzazioni. La crisi economica ha spinto a favoreggiare gli imprenditori, accogliendo la delocalizzazione dei call center e quindi Il Declino dei Call Center Inbound

Ma cosa è successo ai sindacati? Il tacito assenso ha portato alla rimozione della maggiorazione sulle ore di straordinario. Sindacati che sembrano ora più unioni dedite al lecchinaggio aziendale, una trasformazione seguita all’eliminazione di fatto da parte di Thatcher e Reagan.

E poi, gli interinali da call center sono diventati un ricordo. Il lavoro a tempo determinato è in via di estinzione. La promessa di Berlusconi di milioni di posti di lavoro è svanita, proprio come la pubblicità di Vodafone sui nostri schermi. Il liberismo della legge Biagi, inizialmente fonte di speranza per i giovani precari, si è rivelato un illusorio miraggio quando la crisi economica ha colpito. Il PIN dell’INPS, una volta simbolo di autonomia nella gestione previdenziale, è diventato inutile. I giovani precari, speranzosi di una stabilità lavorativa, sono stati cancellati dai resoconti previdenziali INPS.

Sì, alle delocalizzazioni dei call center. Lasciamo che albanesi e rumeni si occupino di questo tipo di lavoro. Gli italiani dovrebbero ambire a impieghi diversi, magari all’estero per acquisire esperienza e apprendere nuove lingue, ma lontano dai call center. Non è questione di razzismo, ma di tutela dei nostri valori e della nostra cultura. In Italia, con già sei milioni di disoccupati, cosa cambia averne altri diecimila?

Prendiamo decisioni coraggiose per risolvere i problemi alla radice e cambiare politica. Lo stato siamo noi, e dobbiamo impegnarci per un futuro dignitoso senza i call center. Non lasciamoci coinvolgere da demagogie che chiedono solidarietà aziendale. Diciamo sì alla delocalizzazione dei call center prima che ci si chieda di fare assistenzialismo agli imprenditori. Un appello per un cambiamento che parte da noi.

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